Il comparto audiovisivo ha ormai raggiunto vette tecnologiche straordinarie. Le televisioni sono capaci di trasmettere immagini nitide in risoluzioni perfette, ma anche il lato audio non è da meno. Oggi tutti noi desideriamo ascoltare musica o film con il massimo della qualità, ma come si fa effettivamente?
Per migliorare la qualità dell’audio di un dispositivo, esso sia tv, computer o altro, avrete necessariamente di un buon amplificatore. In questo articolo ci occuperemo di questo particolare strumento e soprattutto di una tipologia molto utilizzata, ovvero quella con transistor. Mettetevi comodi e proseguiamo.
Cos’è un amplificatore
Facciamo finta di non sapere assolutamente nulla dell’argomento in oggetto e cerchiamo innanzitutto di capire cos’è un amplificatore, la sua pura e semplice definizione, senza fronzoli inutili.
In fisica, per amplificatore si indica un sistema capace di ricevere un segnalare e amplificarne la potenza. Questo principio non si applica semplicemente in ambito audiovisivo, ma anche ad esempio nelle nostre automobili. Il servosterzo e il servofreno sono due esempi classici di amplificatori, infatti attraverso l’utilizzo di energia il segnale di rotazione dello sterzo o di pressione del freno viene amplificato. Per questo motivo a noi basta premere leggermente il freno per avere una risposta importante.
Infatti uno dei suoi compiti è quello di ridurre la presenza di rumore di fondo che spesso ci rovina l’esperienza.
Cos’è un amplificatore a transistor e la differenza con il valvolare
Abbiamo visto cosa sia un amplificatore, prima con una definizione generale e poi con una più legata la nostro ambito. Adesso concentriamoci sulle tipologie di amplificatori che si dividono principalmente in due versioni: transistor e valvolare.
Se vogliamo spiegare nel dettaglio cosa sia un amplificator con transistor infatti, non possiamo escludere la versione valvolare.
L’amplificatore valvolare si compone di valvole termoioniche, molto semplicemente delle piccole ampolle di vetro sottovuoto che ad un occhio esterno potrebbero quasi ricordare delle vecchie lampadine ad incandescenza. Questi elementi consentono all’amplificatore di raggiungere elevate prestazioni e una qualità di suono eccelsa. Lo svantaggio risiede proprio in queste ampolle che nel tempo tendono a usurarsi e vanno periodicamente sostituite, aumentando un costo dell’amplificatore che già di per sé non è economico.
Caratteristiche di un amplificatore
Compreso quale sia la differenza tra un amplificatore con transistor e valvolare, adesso concentriamoci su tutte le altre caratteristiche che dovrete tenere in conto prima di procedere all’acquisto del vostro prodotto.
Peso. Potrà sembrare strano, ma anche un fattore così semplice può influire sull’acquisto o meno di un amplificatore. Infatti a seconda dell’utilizzo che programmate di fare di questo interessante device, il suo peso potrebbe essere una chiave di lettura importante. Se siete una band abituata a girare per teatri, locali e via discorrendo, un amplificatore pesante sarà sicuramente il vostro principale nemico. Dunque valutate con cura il peso del vostro prodotto a transistor.
Impedenza e sensibilità. La prima variabile che prendiamo in osservazione, senza scendere troppo nel dettaglio tecnico, rappresenta un valore di resistenza che dovrà essere compatibile con le cuffie o con qualsiasi altro dispositivo che vogliate utilizzare. La sensibilità invece, sempre rimanendo in un ambito informale e non tecnico, indica la forza che sarà impressa al segnale e dunque il volume con cui arriverà alle vostre orecchie.
Connettività. Oltre i classici jack e mini jack, gli amplificatori di oggi ci consentono un’ampia gamma di connessioni. Sia in entrata che in uscita. Molti modelli in commercio sono ormai dotati di entrate usb o addirittura di connettore lightning adatto ai prodotti Apple.
Compatibilità. Infine la caratteristica più importante e indispensabile per il vostro futuro amplificatore a transistor e la compatibilità. Non tutti gli amplificatori sono compatibili con le tue cuffie. Per questo è importante verificare, magari con l’aiuto di un esperto, che questo valore sia per voi positivo.